A ORMENESE

Giorni bruciati
dall’ansia di scoprire
la forma rigorosa,
nell’anarchia spaziale
incastonata musa.

Del Gesto estremo
solitario
a scardinare
di confine i territori,
in passi sordi,
serrati
d’omerta stagnante
e straniera.
Ma l’ombra anticipa
la mano e il movimento
e del vedere la fine incalza
oltre quel bordo
d’ogni limite
l’abbattimento.

D’ogni ostacolo
insofferente
indomita
è la spinta,
dei fuochi giovanili
illegittimi,
dei lunghi attimi
risorti
tersi di luna
senza decoro,
senza illusione,
per sola luce
e pura
e audace.

Da il libro di poesia “orto fiorito” di Elisabetta Gennasi Poliart , Vanilla Edizioni

Giancarlo Boldrini ha cantato la poesia “A Ormenese” di Elisabetta Gennasi con le musiche di Paola Samoggia ed il video di Ansel Mansel il 20 dicembre 2008 durante l’inaugurazione della mostra di Ben Ormenese “la macchina estetica”

Mario Mutinelli (fotografie mostre)
Adriano Villata (verso l’Arte Edizioni) (catologhi mostre)
Elisabetta Gennasi (poesia)

 

 

“…..Ormenese ha trovato il suo nuovo modo di contribuire ai bisogni della comunità. (….)Stimolare percettivamente i riguardanti, proponendo una condizione di tranquillità ed agio psicologico attraverso un disteso e tuttavia assai intenso rapporto di fruizione, che coerentemente tende ad esplicarsi in una dimensione meno ristretta di quella del quadro e certo più idonea – oltre che ad evitare il rischio della chiusura nell’eleganza artigianale dell’oggetto ben costruito – ad un’azione veramente viva e globale sull’ambiente dell’uomo.”
Luciano CARAMEL, 1968

 

 

“….Osservando le strutture alle pareti – i termini quadro o tela sembrano appartenere ad una lontana preistoria – l e caratteristiche che colpiscono di più sono l’equilibrio delle parti e la loro dinamica. I legni assemblati si incontrano e a poco a poco si intersecano , per formare dei sistemi autonomi, ma in continuo rapporto e confronto fra loro. Come gli eventi della vita, che da un lato ci influenzano e da un altro sono ordinate dalle nostre diverse personalità, così le strutture di Ormenese si orientano nello spazio, secondo una loro forza interiore, in continua tensione con le parti costitutive…..
Leonardo CONTI, 2006

 

Mario Mutinelli (fotografie mostre)
Adriano Villata (verso l’Arte Edizioni) (catologhi mostre)
Elisabetta Gennasi (poesia)

 

 

“…..Ormenese ha trovato il suo nuovo modo di contribuire ai bisogni della comunità. (….)Stimolare percettivamente i riguardanti, proponendo una condizione di tranquillità ed agio psicologico attraverso un disteso e tuttavia assai intenso rapporto di fruizione, che coerentemente tende ad esplicarsi in una dimensione meno ristretta di quella del quadro e certo più idonea – oltre che ad evitare il rischio della chiusura nell’eleganza artigianale dell’oggetto ben costruito – ad un’azione veramente viva e globale sull’ambiente dell’uomo.”
Luciano CARAMEL, 1968

 

 

“….Osservando le strutture alle pareti – i termini quadro o tela sembrano appartenere ad una lontana preistoria – l e caratteristiche che colpiscono di più sono l’equilibrio delle parti e la loro dinamica. I legni assemblati si incontrano e a poco a poco si intersecano , per formare dei sistemi autonomi, ma in continuo rapporto e confronto fra loro. Come gli eventi della vita, che da un lato ci influenzano e da un altro sono ordinate dalle nostre diverse personalità, così le strutture di Ormenese si orientano nello spazio, secondo una loro forza interiore, in continua tensione con le parti costitutive…..
Leonardo CONTI, 2006

 

A ORMENESE
Giorni bruciati
dall’ansia di scoprire
la forma rigorosa,
nell’anarchia spaziale
incastonata musa.

Del Gesto estremo
solitario
a scardinare
di confine i territori,
in passi sordi,
serrati
d’omerta stagnante
e straniera.
Ma l’ombra anticipa
la mano e il movimento
e del vedere la fine incalza
oltre quel bordo
d’ogni limite
l’abbattimento.

D’ogni ostacolo
insofferente
indomita
è la spinta,
dei fuochi giovanili
illegittimi,
dei lunghi attimi
risorti
tersi di luna
senza decoro,
senza illusione,
per sola luce
e pura
e audace.

Da il libro di poesia “orto fiorito” di Elisabetta Gennasi Poliart , Vanilla Edizioni

Giancarlo Boldrini ha cantato la poesia “A Ormenese” di Elisabetta Gennasi con le musiche di Paola Samoggia ed il video di Ansel Mansel il 20 dicembre 2008 durante l’inaugurazione della mostra di Ben Ormenese “la macchina estetica”